Ogni elemento del presepe napoletano ha un significato profondo, legato alla tradizione popolare, alla religione e alla visione della vita.
È montuoso e pieno di sentieri tortuosi, disseminati di pastori che scendono verso la grotta, sempre situata in basso e in primo piano.
Questo perché bisogna scendere nelle tenebre (i sentieri tortuosi) prima di raggiungere la luce, cioè la rinascita rappresentata da Gesù Bambino.
Rappresenta il collegamento tra la superficie e le acque sotterranee da cui, durante la notte di Natale, possono venir fuori gli spiriti maligni, perché è il momento in cui il Male si scatena prima della nascita del Bene.
È quindi un simbolo negativo che rappresenta l’oscurità in cui ogni uomo può cadere nonostante la salvezza offerta da Dio.
Secondo i Vangeli apocrifi, l’arcangelo Gabriele avrebbe annunciato alla Vergine la nascita di Cristo vicino a una fontana.
Nei racconti popolari campani è sempre vicino alle fontane che avvengono gli incontri amorosi e le apparizioni fantastiche.
È un passaggio che conduce “dall’altro lato”, quindi anche nell’aldilà, nell’ignoto.
Si dice che la notte di Natale sui ponti si facciano incontri terrificanti: una monaca che mostra la testa del proprio amante decapitato, lupi mannari, fantasmi di impiccati, ecc.
Il passaggio verso l’ignoto ha sempre rappresentato il terrore della morte, l’incertezza del futuro e l’ineluttabilità della morte che non risparmia nessuno.
Il credente, nella notte di Natale, rafforza la sua Fede e sconfigge la morte considerandola un passaggio verso il premio che porterà tutti alla comunione con Dio.
Il mulino con le sue pale che girano rappresenta il tempo che passa ineluttabilmente, ma nella notte magica il tempo rinasce insieme al Bambino e sarà annunciatore di tempi migliori.
La farina è bianca come la morte sui volti delle persone trapassate, ma nella notte di Natale, per magia, la farina (la morte bianca) viene trasformata in pane, cibo universale che dà vita.
Rappresenta il tempo (Passato, Presente e Futuro).
Inoltre, l’acqua richiama il liquido amniotico, il parto della Madonna, e quindi la nascita della vita.
Abbondava di vivande da consumare durante il pranzo di Natale, che è in realtà un banchetto funebre, visto che si seppellisce il tempo che muore prima di rinascere.
Secondo i Vangeli, quando Maria e Giuseppe arrivarono a Betlemme chiesero ospitalità in parecchie locande e taverne, ma vennero scacciati in malo modo.
Al tempo della creazione del presepe napoletano questi luoghi erano ricettacoli di prostituzione e affari illegali, per questo motivo la locanda rappresenta i peccati degli uomini.